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Pestaggio al bar con taser e tirapugni: condanna 'mini' per nipote del boss e i 3 complici

  • Immagine del redattore: Luca Peruzzi
    Luca Peruzzi
  • 19 ott
  • Tempo di lettura: 1 min

Il gup ha escluso la metodologia mafiosa e inflitto pene inferiori rispetto alle richieste della Procura


Quattro condanne per il pestaggio avvenuto a luglio dell’anno scorso nel bar Agorà di Lusciano.


Il gup Luca Battinieri del tribunale di Napoli, all’esito del giudizio celebrato con rito abbreviato, ha inflitto 1 anno e 4 mesi a testa per: Gaetano Della Volpe, 23enne di Lusciano nipote del boss dei Casalesi Raffaele Della Volpe; Roberto Marino, 26enne di Corigliano Calabro ma residente a Lusciano; Giorgio Pisciotta, 38enne di Trentola Ducenta e cognato di Della Volpe jr. Un anno e 10 mesi sono stati inflitti per Emanuele Zuppa, 37enne di Trentola Ducenta. Per tutti la Procura aveva chiesto pene superiori ai 3 anni ma il giudice ha escluso l’aggravante del metodo mafioso e pronunciato pene inferiori, con il beneficio della sospensione per Della Volpe, Marino e Pisciotta. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Gaetano Laiso, Luciano Mariniello, Generoso Grasso e Giuseppe De Lucia.


I fatti durante l’estate dell’anno scorso. La vittima, un 36enne, ebbe un alterco con Pisciotta. Successivamente venne contattata da Della Volpe jr che lo avrebbe invitato al bar per un incontro conciliativo. In realtà si sarebbe trattato di una vera e propria trappola. L’uomo venne bloccato e picchiato con mazze, tirapugni e anche con un taser.


Altre due persone coinvolte nel pestaggio hanno optato per il rito ordinario che si sta celebrando dinanzi al collegio B della seconda sezione del tribunale di Napoli Nord.


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© CasertaNews

 
 
 

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